“Il meccanismo relativo alla domanda per il credito di imposta sul gasolio per l’autotrasporto rischia di mettere in ulteriore difficoltà le piccole e medie imprese del settore: chiediamo alla Governo e alle forze politiche di rimediare al grande pasticcio creato dalle associazioni firmatarie del protocollo che ha dato il via a questo labirinto“. A parlare è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini. “Alla luce di quanto emerso dai chiarimenti forniti dalla Agenzia delle Dogane nei giorni scorsi e dalle Faq pubblicate sul sito della Agenzia stessa si va delineando un quadro preoccupante – spiega Cinzia Franchini -. La presentazione delle domande si conferma infatti complessa e il vincolo dello Spid, pur positivo sulla carta perché teoricamente rende autonomi gli autotrasportatori rispetto ai servizi tanti cari alle associazioni di rappresentanza, potrebbe creare difficoltà insormontabili per molte aziende. Capiamo la volontà di evitare le storture già viste col bonus 110%, ma non si vede perché a pagare il pezzo di questa mostruosità burocratica sia un settore in ginocchio da mesi. Gli autotrasportatori dovranno addirittura inserire il codice SDI della fattura recuperandolo nel file metadati, quando sappiamo benissimo che proprio col meccanismo della fattura elettronica l’Agenzia delle Entrate dovrebbe già avere il quadro completo a sua disposizione. Stesso dicasi del meccanismo del click day: basti pensare che la eventuale ripresentazione della domanda, ad esempio per un errore di compilazione, annulla la precedente e pertanto viene nuovamente scalata in fondo, col diritto al beneficio legato all’ordine cronologico di presentazione e alla disponibilità dei fondi stanziati. E poi resta il grande nodo della tempistica. L’agenzia delle Dogane non cita neppure una data per il possibile avvio della procedura del click day in attesa di un ulteriore momento di confronto, ma chiarisce solo che il contributo sarà riconosciuto entro il 31 dicembre e che potrà essere usato solo per debiti fiscali sorti nel 2022. Insomma, se tutto andrà bene, gli autotrasportatori vedranno il credito relativo agli acquisti del gasolio effettuati nel primo trimestre a fine anno, mentre possono tranquillamente scordarsi per il 2022 quelli del secondo e terzo trimestre che, col meccanismo dei rimborsi delle accise ordinario, volutamente sospeso, sarebbero giunti in modo automatico. Chiamare ‘bonus’ questa decurtazione rispetto al passato è paradossale e la responsabilità delle associazioni di categoria che hanno accettato tutto questo è enorme. Chiediamo dunque al Governo e alle forze politiche di risolvere almeno gli aspetti procedurali, superando la selva descritta dalla Agenzie delle Dogane per applicare un semplice codice tributo da usare in compensazione. Sarebbe quantomeno un gesto di buonsenso nei confronti delle imprese”.