“Ha del surreale la situazione che gli autotrasportatori stanno attraversando. Il costo del petrolio ancora oggi stabilmente sopra i 120 dollari al barile per gli operatori del settore si traduce infatti in un costo del gasolio intorno ad 1,90 euro al litro, al netto dei 25 centesimi della riduzione temporanea delle accise. Parallelamente si attendono ancora notizie certe circa la fruibilità dei 500 milioni come credito di imposta sul carburante e certamente la clausola di adeguamento carburante appena introdotta non può rappresentare la risposta in considerazione della oggettiva difficoltà di molte imprese a pretenderne l’applicazione al di fuori di singoli accordi. In questo contesto, ciò che invece è diventata una certezza, da qualche giorno, è la completa liberalizzazione dell’accesso al mercato per chi vuole svolgere l’attività di autotrasportatore”. A parlare è Cinzia Franchini presidente di Ruote Libere, l’associazione autonoma di piccole e medie aziende di autotrasporto.
“Una liberalizzazione completa che consente a chiunque, anche con un mezzo euro zero, di iscriversi all’Albo dell’autotrasporto, che è vissuta come una beffa da tanti camionisti che hanno acquistato la licenza negli ultimi anni pagandola mediamente 10-12.000 euro. Parliamo di autotrasportatori che il più delle volte, chiesto prestiti alle banche per poter iniziare l’attività – continua Cinzia Franchini -. Possibile che le stesse associazioni che non hanno battuto ciglio rispetto all’applicazione della direttiva europea che di fatto ha liberalizzato il mercato, non abbiano pensato a misure compensative per questi imprenditori? Possibile che pure per l’ipotizzato e tanto decantato “bonus” per quei camionisti che decidono di andare in pensione non sia stato introdotto alcun credito, malgrado il protocollo sottoscritto in marzo dal viceministro Bellanova e dalle associazioni che siedono all’Albo? Questi imprenditori in questo modo devono dire definitivamente addio all’opportunità di ricavare una piccola rendita dalla cessione della licenza, eppure dopo mesi di chiacchiere, come spesso accade, tutto è fermo al palo. Da parte nostra torniamo a chiedere al Governo, tra i mille bonus che ha stanziato in questi mesi, una forma compensativa rispetto alla completa perdita di valore di licenze acquistate dagli autotrasportatori. Tutto, ovviamente, in attesa di poter toccare con mano le modalità di stanziamento dei 500 milioni che, ci auguriamo, possano compensare completamente l’azzeramento del rimborso accise per i mezzi Euro 5 ed Euro 6. Per ora la famosa transizione ecologica si è tradotta infatti in un meccanismo premiante al contrario: sconti sulle accise per tutti, indipendentemente dalla classe ecologica del mezzo e speculare eliminazione di ogni vincolo per l’iscrizione all’Albo”.