Qualche domanda?

segreteria@autotrasportoruotelibere.it

Qualche domanda?

segreteria@autotrasportoruotelibere.it

Franchini: il 2022 si chiude in negativo. Il settore come una bella addormentata che si affida ancora a chi non è riuscito a difendere diritti consolidati

  • Homepage
  • Blog
  • Politica
  • Franchini: il 2022 si chiude in negativo. Il settore come una bella addormentata che si affida ancora a chi non è riuscito a difendere diritti consolidati

L’impressione è che l’autotrasporto sia paragonabile a una bella addormentata, incapace di svegliarsi dall’incubo nel quale ogni giorno in più sprofonda e che continua ad affidare le proprie sorti a storici enti di rappresentanza che non affrontano i nodi cruciali del settore. Una bella addormentata che, inerme, accetta promesse mancate, sberleffi e umiliazioni economiche, continuando a mettere i propri mezzi sulle strade sperando in un principe azzurro immaginario, in un miracoloso cambiamento che continua a non arrivare. 

Se è vero infatti che nella bozza “bollinata” della Legge di Bilancio 2023, la manovra finanziaria da 35 miliardi che il Governo Meloni si appresta ad approvare, per l’autotrasporto vengono stanziati 200 milioni per l’anno 2023 quale “contributo utile a mitigare gli effetti del rincaro del gasolio impiegato in veicoli di categoria euro V o superiore per le imprese, con sede legale o stabile organizzazione in Italia, che esercitano l’attività di trasporto” (le modalità e i termini per l’erogazione del contributo verranno stabiliti da un decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, entro il 31 marzo 2023) è ormai una certezza che per il 2022 gli autotrasportatori, dopo il famoso click day per il “bonus carburante”, possono scordarsi ogni genere di compensazione rispetto ai maggiori costi sostenuti a causa dell’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti.

Questo significa che a chiusura di uno degli anni più difficili per il settore, gli imprenditori non solo non sono stati sostenuti con risorse aggiuntive ma addirittura sono stati penalizzati dalla sospensione del rimborso ordinario delle accise.

Come se tutto questo non bastasse, il taglio dello sconto sulla benzina e il gasolio, dal primo dicembre, ha comportato inevitabilmente un immediato aumento del prezzo alla pompa, col diesel che è quasi ovunque oltre 1,80 centesimi al litro. E’ per questo che Ruote Libere continua a chiedere al Governo l’immediato ripristino del rimborso ordinario delle accise per gli autotrasportatori e un confronto aperto con chi concretamente dà voce a chi ogni giorno, nonostante tutto, garantisce il servizio di trasporto al mondo produttivo italiano, e agli autotrasportatori di smettere di credere al bacio del principe azzurro!

Cinzia Franchini