Qualche domanda?

segreteria@autotrasportoruotelibere.it

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I soliti gattopardi

Rimaniamo basiti davanti alle ultime dichiarazioni di chi, rappresentando molte delle sigle che siedono all’Albo degli Autotrasportatori, alza oggi la propria voce per lamentarsi chiedendo al ministro Salvini di mettere mano alle risorse economiche stanziate dal Governo Draghi per il caro carburanti e non ancora allocate. Parliamo di associazioni che fino a ieri hanno elogiato il ministro Salvini per la disponibilità dimostrata e hanno espresso soddisfazione per l’apertura dell’Albo a una ampia rappresentanza e che oggi, scoprono, come per un miracoloso incantesimo, che il settore che dovrebbero difendere è in ginocchio e che molte aziende sono sul baratro che conduce al collasso. 

Queste sono dichiarazioni funzionali solamente alle esigenze di chi le esterna, un modo per segnalare la propria presenza ma che non incide minimamente sulla realtà.

Sia ben chiaro, un intervento da parte del Governo è doveroso: per compensare il caro gasolio occorrono risorse immediate ed occorre agire sui meccanismi distortivi legati alle speculazioni, ma quello che non si comprende è il repentino cambio di atteggiamento da parte di chi, fino a ieri, non ha mancato di esprimere apprezzamenti nei confronti del neo ministro. Un appello stonato che peraltro fa il paio con quello simile lanciato pochi giorni fa da Confindustria Savona sempre sul tema sconto-carburante. 

Le vecchie associazioni, ottenute nuove iniezioni di liquidità nella solita rete che ha permesso loro di autosostenersi attraverso i meccanismi ben noti del rimborso pedaggi e della formazione, al di là di frasi di rito si dimostrano così lontanissime dal mondo reale dell’autotrasporto.

Oggi la priorità per chi vuole davvero fare rappresentanza in questo settore è la revisione strutturale delle regole che lo governano, eternamente promessa e mai mantenuta. Davanti a una situazione così difficile è necessario che nemmeno un centesimo di quanto il Governo vorrà e dovrà stanziare venga drenato da enti intermedi: gli aiuti oggi devono andare direttamente a chi lavora e fa i salti mortali per far quadrare i bilanci delle proprie aziende. Eppure questi temi restano sul tavolo da anni senza che nulla cambi e i protagonisti sono sempre gli stessi i quali, ciclicamente e a rotazione, vestono i panni dei supporter del Governo e dei critici di facciata.

Cinzia Franchini – Presidente Ruote Libere