A chi lavora per la propria azienda e a chi attraversa le strade italiane per il proprio datore di lavoro. Sappiamo bene le difficoltà che il mondo dell’autotrasporto sta vivendo e quanto questa professione sia stata ingiustamente calpestata, in balia di regole superate, di una concorrenza selvaggia e di una illegalità diffusa.
Allora, soprattutto in questa giornata, è bene evitare ogni retorica. Le celebrazioni e le sterili proteste sempre uguali a se stesse ci hanno portato fino alla deriva di oggi: con queste armi non cambierà mai nulla.
Auguro quindi a tutti un Primo Maggio di risposo, con le persone care per poter da domani riprendere la strada in salita che insieme stiamo provando a percorrere per restituire dignità al nostro settore.
Cinzia Franchini