“Lasciano allibiti le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sulla scelta di rendere a pedaggio per i mezzi pesanti la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Per Giani gli interessi pubblici richiedono provvedimenti sui quali occorre procedere per il bene dei cittadini e per tale ragione egli non vede motivi per fare proteste da parte delle associazioni di autotrasporto. Con tutto il rispetto per la carica istituzionale che ricopre, vorremmo ricordare al Governato della Toscana che il motivo della protesta risiede nella pervicace volontà di fare cassa sugli autotrasportatori, una categoria piegata dal caro carburante e da anni di politiche sbagliate. Davvero davanti a un balzello complessivo da 14 milioni di euro all’anno per il presidente della Regione non vi è motivo di protestare?”.
A parlare è Alessandro Giannasi, imprenditore toscano dell’autotrasporto e componente dell’ufficio di presidenza di Ruote Libere che già all’indomani dall’annuncio di rendere a pagamento la superstrada aveva espresso forti perplessità. “Dove sarebbe il bene dei cittadini nel mettere a pagamento una strada sinora gratuita senza prima fare investimenti in termini infrastrutturali? La sola novità, al di là delle scatole societarie, è data dal pedaggio che oggi non c’è e fra un anno ci sarà. Nessun lavoro preliminare in termini di sicurezza, nessun adeguamento, nessun intervento sulle corsie di emergenza per lunghi tratti assenti su questa strada. Semplicemente si decide di tassare gli autotrasportatori i quali hanno l’unica colpa di volere fare il proprio lavoro e cioè viaggiare. E guai a lamentarsi se si chiedono ulteriori sacrifici: questa è la considerazione nei confronti della nostra categoria e, in fondo, questo è il concetto di democrazia di chi governa il nostro territorio – chiude Giannasi -. Del resto è stato così anche per le autostrade italiane per le quali si continuano a pagare pedaggi elevatissimi a fronte di una qualità della manutenzione sotto gli occhi di tutti e che arricchiscono i concessionari”.