“Accogliamo con soddisfazione le parole pronunciate pochi giorni fa da Giorgia Meloni dal palco della Coldiretti a Milano. La volontà di ripartire dall’ascolto dei corpi intermedi è apprezzabile e segna un dato indubbiamente positivo del quale ci complimentiamo, ovviamente nella speranza che questo coinvolgimento sia reale e guardi alla mutata situazione sociale e a tutta la rappresentanza. Declinando questa dichiarazione d’intenti al mondo dell’autotrasporto, l’auspicio è che il nuovo Governo che la Meloni si appresta a costruire, possa inaugurare una stagione diversa rispetto alla emergenza che da mesi gli autotrasportatori vivono, una stagione che parta dall’ascolto di chi quotidianamente viaggia sulle strade italiane e non più vincolata alle istanze autoreferenziali delle vecchie associazioni di categoria”. A usare queste parole è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.
“Siamo purtroppo abituati all’atteggiamento da ‘girasoli’ dei soliti nomi che dovrebbero rappresentare l’autotrasporto – afferma Cinzia Franchini -. Davanti a ogni cambio di Governo, a ogni nuovo e potente ‘sole politico’ c’è chi gira lo sguardo in modo deferente e si lancia in critiche nei confronti di chi fino al giorno prima era stato applaudito e riverito. Certamente in questo modo qualcuno fortifica il proprio ruolo, ma non è certo questa la strada per dare voce ai problemi atavici del settore e strumenti adeguati per affrontare le tante nuove sfide che attendono il comparto. Noi abbiamo duramente criticato il Governo uscente in particolare sul tema del caro gasolio e il bonus carburante, un meccanismo distorto varato proprio con l’assenso complice delle vecchie associazioni. Ora davanti al Governo che sta per essere formato ribadiamo le nostre richieste nella speranza di un cambio di passo. Alla vigilia del voto avevamo inviato a tutte le forze politiche dieci proposte per riformare il settore, a partire dalla lotta alla illegalità e alla criminalità organizzata passando per una vera riorganizzazione normativa, e ci rendiamo di nuovo disponibili per discuterle con la maggioranza uscita vincitrice il 25 settembre – continua Cinzia Franchini -. Intanto, la vera priorità è rappresentata dal trovare una soluzione immediata al costo del gasolio e alle difficoltà legate alle pratiche per ottenere i rimborsi sulle accise per il primo trimestre. Oggi, senza il taglio di 30 centesimi sul Diesel, il prezzo alla pompa sarebbe ancora superiore ai 2 euro nonostante il prezzo del petrolio sia sceso sotto agli 80 dollari al barile: una evidente stortura figlia di speculazioni alle quali il Governo deve necessariamente mettere mano. Parallelamente occorre ripristinare il rimborso ordinario delle accise eliminato all’indomani del taglio orizzontale. Occorre farlo prendendo atto del fallimentare meccanismo del credito di imposta e del click day che non solo ha dilatato enormemente i tempi per l’ottenimento dei fondi dovuti (sempre se arriveranno a tutti gli imprenditori che ne hanno diritto) rendendo anche difficile per molte aziende il rispetto delle non prorogate scadenze fiscali per assenza di liquidità, ma ha ulteriormente umiliato una intera categoria”.